- Questo evento è passato.
FORMA SEGNO COLORE
9 Ottobre 2021 @ 10:00 - 14 Novembre 2021 @ 19:00
La Galleria Pirra è lieta di presentare al pubblico un’ampia selezione di opere (disegni, acquerelli, pastelli, gouache) di oltre venti artisti di origini ed epoche diverse. Il progetto espositivo vede tre grandi “gruppi”, all’interno di ciascuno dei quali vi sono autori che hanno punti di contatto con gli altri. Un capitolo a parte per l’importanza del nome è Balthus (1908-2001), del quale esponiamo uno studio a matita su carta quadrettata, pubblicato sul catalogo generale, per l’opera Lena con le braccia conserte (1954). Nel primo gruppo troviamo artisti riconducibili all’astrattismo e al surrealismo: Léopold Survage (1879-1968), il cui mondo pittorico prefigura l’universo surrealista, con paesaggi acquerellati del 1910, 1911 e 195, Alberto Magnelli (1888-1971), pioniere dell’astrattismo in Italia, con degli studi a matita di figure in movimento degli anni Dieci, Ivan Puni (1892-1956), promotore dell’avanguardia russa del primo Novecento, con un colorato bozzetto per paesaggio con figura del 1912, André Masson (1896-1987), la cui creatività è legata all’esplorazione del mondo irrazionale, Piero Dorazio (1927-2005) con gli iconici reticoli cromatici e gli acquerelli di Andrea Pescio (1972), dalle intense suggestioni oniriche.
Survage e Puni, entrambi di origine e formazione artistica russe, sono l’anello di congiunzione con il secondo gruppo, quello rappresentato da altri due artisti sovietici: Konstantin Vialov (1900-1976) e Viktor Konovalov (1912-1995). Entrambi pittori e grafici, del primo, sostenitore del Costruttivismo, sono presenti in mostra delle esemplari astrazioni geometriche di figure rappresentative della rivoluzione sociale e del secondo, autore di numerose opera pubbliche celebrative, dei bellissimi lavori preparatori per la realizzazione della decorazione della stazione Kievskaya della metropolitana di Mosca, omaggio all’operoso popolo ucraino.
L’altro anello di congiunzione è Magnelli, perchè, pur non avendone mai fatto parte, è stato legato al gruppo dei Futuristi, terza nutrita “sezione” della mostra. Sono, infatti, esposte diverse opere del secondo Futurismo, tra cui un’aeropittura del 1932 di Alessandro Bruschetti (1910-1980), una ballerina stilizzata di Ugo Pozzo (1900-1981), un’elaborata composizione geometrica di Giovanni Acquaviva (1900-1971), una ballerina futurista e un paesaggio geometrico del 1926 di Fillia (1904-1936), uno studio con volto geometrico di Tullio Crali (1910-2000), motociclisti in movimento e vedute aeree di Uberto Bonetti (1909-1993), un treno “alato” del grafico Paolo Garretto (1903-1989) e due animaletti del periodo futurista di Aligi Sassu (1912-2000).
In mostra anche la ricerca cromatica e di movimento degli acquerelli degli anni Cinquanta di Edgardo Corbelli (1918-1989) e due francesi tra loro contemporanei, ma dai percorsi artistici molto diversi: Louis Hayet (1864-1940), con un paesaggio ad acquerello pointilliste e Odilon Roche (1868-1947), con una figura femminile danzante, influenzata dallo studio approfondito di Rodin.