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IN OCCASIONE DELLA RIAPERTURA DELLA STORICA SEDE RISTRUTTURATA: HENRY MAURICE CAHOURS
Mercoledì 28 Settembre 2016
La Galleria d’Arte Pirra, a Torino da quasi cinquant’anni, è felice d’inaugurare, sempre in corso Vittorio Emanuele 82, i nuovi locali, più raccolti, ma totalmente ristrutturati, con una mostra dedicata a Henry Maurice Cahours. La scelta di Cahours è stata dettata da ciò che questo artista rappresenta per la Galleria, e cioè una sorta di simbolo di congiunzione tra passato e presente, il rinnovarsi di una lunga tradizione nell’offrire proposte artistiche che nel tempo hanno trovato sempre maggiori conferme. L’attività espositiva di Stefano Pirra, infatti, inizia nel 1969 in via Bava con mostre di altissimo livello, tra cui i disegni di Pierre Auguste Renoir. Dal 1971 la sede di corso Cairoli ha poi ospitato personali di artisti di fama internazionale, quali Amedeo Modigliani, Léopold Survage, Maurice Utrillo, Louis Valtat, Moise Kisling, Max Jacob, e dell’Ottocento italiano, tra cui Giacomo Grosso e Giovan Battista Quadrone, oltre a collettive importanti, come Pointillisme, Tra l’Impressionismo e il Liberty, Da Pissarro a Marquet, Ottocento italiano e francese. L’attenzione della Galleria, però, non si è mai esclusivamente rivolta a Maestri di fama consolidata, anzi, ha sempre investito nel talento di artisti meno noti, promuovendone l’opera con mostre, anche all’estero, cataloghi e monografie. È il caso di Edgardo Corbelli e, ovviamente, di Henry Maurice Cahours, ancora oggi tra gli artisti più rappresentativi che trattiamo. Dal 1985 la Galleria è in corso Vittorio, dove il curriculum si è arricchito di allestimenti prestigiosi, ricordiamo Kees Van Dongen, ma soprattutto dove si è inaugurata nel 1992 la prima di una lunga serie di esposizioni dedicate ai Maestri post-impressionisti russi delle scuole di Mosca e San Pietroburgo, settore in cui ormai la galleria è specializzata, frutto di un lavoro di esplorazione artistica mai interrotto.
Presentato nel 1973 nella rassegna Montparnasse e la Scuola di Parigi e, l’anno successivo, protagonista di una mostra antologica corredata dal catalogo generale della sua opera a cura di Angelo Mistrangelo, Henry Maurice Cahours, dopo numerose altre esposizioni di cui l’ultima nel 2011, torna nella nuova “pelle” della Galleria a raccontarci la sua avventura pittorica. Torna il mondo dei suoi oli e acquerelli, con le vedute della Bretagna, di Montmartre, della Senna, un mondo fatto di luminose marine, porticcioli e pescatori, solitari viali alberati, spiagge e piccoli borghi animati da essenziali figure. Colpiscono e continuano a stupire nelle opere di Cahours il sottile clima poetico e la limpida leggerezza della rappresentazione, la capacità di fermare la luce sulla tela, di giocare con le sfumature e creare armonie. Nel suo dipingere, il ruolo principale appartiene sempre agli elementi atmosferici, come bene spiega egli stesso: “Io non sono uno di quei grandi artisti che ricreano la natura… né di quelli che offrono al pubblico una vita interiore che sembra un rebus. Io non sono che un vecchio pittore, per il quale l’aria e la luce sono stati e saranno sempre i principi fondamentali della pittura.”